venerdì 3 dicembre 2010

Il PD che sceglie

Il PD vive se appare come risposta alla crisi perché è la sintesi più solida tra forze e bisogni che ripartono dall’interesse generale. […] Allargare la partecipazione e recuperare il primato culturale politico di una forza, la nostra, sorretta da una visione del paese e della democrazia. Accettare questa sfida vuol dire riaccendere la speranza. E vuol dire misurare sulle scelte l’unità di un partito che dispone di una guida seria e di un compito da assolvere. Ora.
Gianni Cuperlo

Destra, sinistra: queste antiche parole vanno ripensate in rapporto alla cose. Siamo di fronte alla crisi del sistema politico costruito dopo il collasso della Prima Repubblica. E questa crisi è tanto più grave e complessa perché si accompagna a un vero e proprio problema di “rifondazione” della politica, e cioè della libertà degli uomini di decidere del loro destino.[…] E’ su cose come queste che si ridefiniscono le ragioni di un grande partito democratico. Si invoca retoricamente il “nuovo”, ma il nuovo è questo. E’ la natura inedita della crisi italiana. E’ la necessità di riprendere finalmente il proprio posto nel cuore del conflitto e delle contraddizioni del mondo moderno”.
Alfredo Reichlin

"Il PD [...] non è un voto di opinione, ma anch'esso, proprio come quello del Pdl, un blocco sociale e culturale, un impasto di tradizioni, valori e interessi distribuiti a livello nazionale e, qui è l'originalità, fondati sull'autonomia della politica, non sul suo discredito o la sua subalternità".
Miguel Gotor


Pur avendo consultato una vasta biblioteca non ho trovato nulla di meglio per esprimere il senso storico del nostro cammino politico. Concentriamoci e confrontiamoci su questo ruolo. Abbiamo strettamente a che fare con le trasformazioni in atto nell’economia e nella società. E sulla base di queste costruire, insieme, missioni e valori. Indicare cioè, quale è l’obiettivo da raggiungere e come quell’obiettivo deve essere raggiunto. L’una non reggerebbe senza l’altra.

Siamo pronti a confrontarci. La meta è fissata. Non resta che andare in agenzia e programmare il viaggio. Questo è il nostro modo di interpretare il nostro senso storico irrinunciabile. Sono solo titoli ma se letti lentamente, uno alla volta, possono ridare senso a tutto. Anche a noi stessi. Provate.


- Autorità di coordinamento per l’emergenza del lavoro.

- Da agricoltura periurbana ad agricoltura di prossimità.

- Da attrezzature pesanti ad attrezzature non invasive.

- Distretti Equo Solidali e Gruppi di Acquisto Solidali.

- Rete cascine: cultura, ricettività e foresteria.

- Da acqua come ostacolo ad acqua come risorsa.

- Ciclabili e trasporto sostenibile, tra lavoro, cultura e turismo.

- Centri di Aggregazione Giovanili.

- Da Tessuti Urbani Consolidati a Nuclei di Antica Formazione.


Direte ora: Partiamo?
Dico io: Siamo già partiti!

Occorre un atto di coraggio.

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