venerdì 17 dicembre 2010

Lavoro, Economia, Servizi, Ambiente

Attraverso facebook ho pubblicato alcuni passaggi dal discorso alla città del Cardinale Dionigi Tettamanzi. Ho voluto racchiudere in qualche frase questo grande appello di futuro solidale rivolto ai nostri amministratori, a partire dal quale dovremmo essere in grado di strutturare domande e risposte sulle questioni inedite e cruciali per la nostra città. Andare al di la del voto che ci attende e riscoprire la lungimiranza dell'innovazione, a partire dal tessuto sociale e solidale esistente. Un utile spunto di riflessione per il Partito Democratico affinché, attraverso le sedi dell'elaborazione, possa essere motore per uscire dal clima di sfiducia e annichilimento in cui siamo immersi.

Secondo il Sociologo Mauro Magatti, questo appello, mostra in modo evidente, la mancanza di un canale di rappresentazione mediatica e politica adeguata per le grandi risorse sociali di questa città. Non solo, queste presenze, bloccate, non riescono nemmeno ad esprimere un progetto di futuro. Una buona parte di tessuto sociale che guarda al Mondo e resta a Milano. Invisibile e silenzioso. Ripensare al sistema di welfare nel nuovo contesto sociale e per farlo bisogna essere in grado di adattare le istituzioni ai nuovi contesti. La forza di Milano è il suo dono al volontario, all’integrazione, alla coesione, alla mediazione delle famiglie. Un tessuto di fondamentale importanza per la nostra città. Bisogna essere molto chiari in ciò che si chiede e nello stesso tempo rassicurare rispetto a ciò che si è in grado di offrire per costruire patti e alleanze, legami sociali mancanti.

Già Aldo Aniasi affrontava questi aspetti della vita milanese quando parlava della Milano con “Il cuore in mano” (col coeur in man). “Questa città generosa, umanitaria “socialista” nel senso filosofico del termine, esiste ancora in modo notevole. […] Probabilmente questo è il futuro della solidarietà tra chi ha sofferto e soffre nei confronti di chi non soffre più. […] Milano è una città che sa amalgamare e trasformare la gente delle più disparate provenienze anche sul piano dei sentimenti."

Restituire credibilità al Partito Democratico milanese significa anche saperlo caratterizzare sul piano della proposta e della valorizzazione di esperienze concrete, le quali già provano, almeno in parte a rispondere, con lungimiranza, alle nuove domande. Queste domande riguardano principalmente quattro piani: il piano del lavoro, dell’economia, dei servizi e dell’ambiente. Esse si intrecciano e si influenzano. Il tema scelto per l’Expo traccia il solco nel quale attivare questi settori “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Le esperienze sociali in grado di costruire una città sostenibile, in grado di rilanciarsi sul panorama europeo sono molteplici. Esempi come: il Parco Nord, il Centro di Forestazione Urbano, l’orto botanico di Brera rappresentano quei sistemi in grado di dare risultati positivi tangibili. Le esperienze dei Gruppi di acquisto solidale, la promozione dell’agricoltura di prossimità, la valorizzazione del patrimonio agro-rurale presente, nuovi modelli di didattica all’aria aperta, la creazione di centri di piccola foresteria per studenti e studiosi basterebbe di per se a stravolgere la crisi che ha toccato il mondo del lavoro.

Infine vi riporto alcuni stralci simbolici estratti dal discorso di cui vi parlavo all’inizio:

"Incoraggiamo e promuoviamo chi è generoso, chi incrementa realmente lo sviluppo, chi crea lavoro, chi vive responsabilmente il proprio servizio, chi ricerca il bene comune. Sosteniamo e facciamo conoscere questo patrimonio di bontà, di giustizia, di operosità presente nel nostro tessuto cittadino! […]

La città è fatta di persone oltre che di case, è collegata da relazioni prima che da strade, illuminata dall’energia della solidarietà prima che dai cavi dell’elettricità. Ora, mentre per l’amministrazione urbanistica si impiegano strumenti quali il “Piano regolatore” o il “Piano di governo del territorio”, mi domando se non sia opportuno realizzare anche una “mappa dei cantieri sociali”: quelli da aprire, quelli in cui continuare a lavorare, quelli da chiudere. Con un simile osservatorio si guadagnerebbe un punto di vista nuovo su Milano, per pensare non solo ai grandi cantieri edili ma anche a questi immensi “cantieri sociali”. Cantieri laboriosi e creativi che possano orientare le forze e gli spiriti per superare la frammentazione sociale e spazzare via quel sentimento di diffusa depressione che spesso si respira in Città. […]


Argomenti portanti del dibattito politico e della campagna elettorale da tempo avviata non siano solo questioni strumentali alla contrapposizione e alla ricerca facile del consenso, bensì i temi concreti e realistici che caratterizzano la vita quotidiana delle persone, di tutte le persone, che vivono in Città. E non si parli di Milano solo evidenziandone i problemi: mostriamo le innumerevoli risorse, anzitutto umane e sociali, di cui essa dispone e che chiedono di essere interpellate e spese al meglio.
Cari amministratori, siate responsabili, esemplari, liberi, obbedienti alla retta coscienza, all’istanza fondamentale del bene comune nel governare e nel proporvi agli elettori. […]

Nel 2015, sarà il momento dell’Expo, che da poche settimane ha ricevuto le conferme necessarie per la sua celebrazione. La Città consideri questi eventi quali occasioni per progettare il suo domani: non si fermi guardare anche oltre, per costruire il futuro. fin dove giungono questi appuntamenti, ma sappia guardare anche oltre, per costruire il futuro. […]

Essere amministratore non è mai impresa solitaria ma azione profondamente sociale, che si colloca entro un progetto ampio, con uno sguardo allargato a tutta la Città e con il coinvolgimento di tutte le persone e le realtà che hanno a cuore Milano. Fare della nostra Città un luogo coeso, solidale, comunicativo, aperto a tutti, dove il terreno è liberato dalle aridità, dai sassi e dai rovi che ne soffocano la fertilità, dove poter realizzare i progetti di vita più veri credo sia non un’utopia, ma un’impresa possibile e affascinante.

Con la collaborazione di tutti, però. Nessuno escluso."

Ecco il link al testo completo: http://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2010/Discorso_alla_Citt%C3%A0_2010.pdf

Nessun commento:

Posta un commento