mercoledì 21 aprile 2010

Un peso a tutto

Trascrivo il mio intervento presso la Camera del Lavoro di Piazzale Segesta in occasione dell'Assemblea di Zona del 21 Aprile, alla presenza di Matteo Mauri.

Il nostro Partito deve essere in grado di dare delle risposte chiare almeno sui problemi fondamentali. Viviamo da anni una sorta di “pericolo democratico”. Questa settimana, mentre preparavo un articolo per “ArcipelagoMilano.org” sul percorso dei Giovani Democratici verso il 25 Aprile sono venuto a conoscenza di alcuni gravi fatti che avverranno nella nostra città. Ho saputo che è stata organizzata una messa in ricordo di Mussolini il 24 Aprile e un concerto tenuto da gruppi neofascisti il 2 Maggio in Zona 3 che ha ottenuto il patrocinio dello stesso consiglio di Zona e un finanziamento di mille euro. Ecco, a questo dobbiamo rispondere.

Il tema della memoria è un tema che sta caratterizzando molto l’iniziativa dei Giovani Democratici, abbiamo infatti organizzato alcune iniziative nei quartieri di Milano, un cineforum in Certosa, il nostro consueto percorso alla memoria in Zona e un altro percorso alla Barona. Attraverso il ricordo dei martiri della resistenza noi oggi torniamo nei nostri quartieri. Tornare nei quartieri deve essere lo slancio essenziale per l’attività dei nostri Circoli. In Zona 7 siamo notevolmente impegnati su questo punto. Se penso a ciascuno dei nostri sei circoli posso dire con esattezza almeno un’iniziativa che il circolo sta portando avanti nei propri quartieri. Una modalità, questa, che va oltre il 2011. Arriva al 2016 e ci permette di ragionare con lungimiranza sul lungo periodo. La presenza nei nostri quartieri deve essere il primo dei nostri obiettivi e su questo non credo ci sia bisogno di inventare nulla di nuovo. Ognuno di noi vive nel proprio quartiere e sa cosa è meglio fare.

Dobbiamo essere in grado di costruire anche un partito che sappia essere alternativo. Anche nell’affrontare temi poco sviluppati dalla quotidianità. Il 10 Maggio abbiamo per questo motivo organizzato un dibattito con Ardemia Oriani e con la Dottoressa Kustermann sul tema della pillola abortiva RU486. Questo perché ho pensato che le dichiarazioni del Partito a seguito delle frasi di Cota e Zaia fossero state troppo deboli e l’argomento non andava fatto cadere. Anche il razzismo, l’omofobia sono temi che dobbiamo sempre essere in grado di tenere vivi. Così come il terremoto di Haiti su cui abbiamo organizzato una serata di riflessione. Ecco io penso che il nostro dovere sia quello di riuscire a tenere accesi i fari dell’attenzione pubblica anche quando i media li spengono. Il nostro deve essere un segnale di lungo periodo. Così come sul tema dell’immigrazione, non serve emarginare gli stranieri come sta cercando di fare la Lega, in ogni caso riusciranno ad organizzarsi e a trovare un proprio modo di farsi rappresentare politicamente. Io penso che una grande battaglia che come Partito potremmo fare è quella di chiedere l’istituzione di una consulta dei cittadini stranieri come già sperimentato a Verona e a Piacenza.

Infine penso a un Partito moderno. Qui mi permetto di citare la frase di un mio grande maestro politico: “Ci vorrebbero meno uffici stampa e più uffici studio”. Ecco penso alle commissioni di Zona. La commissione Lavoro, la commissione Territorio così come mi piacerebbe veder sorgere una commissione sulla comunicazione.

Infine ne approfitto perché spero che il Partito possa recuperare un concetto di formazione più allargato. Ho avuto la fortuna di partecipare alle scuole politiche Cortona 2008 e Sondalo 2009, da allora non ci sono più stati momenti di Formazione di Partito. Quello che voglio è poter dire di appartenere ad una scuola politica non a una corrente.

giovedì 15 aprile 2010

Alternativa, Itinerante, Moderna

Riporto di seguito il mio intervento presso la Camera del Lavoro durante l’attivo degli iscritti del Partito Metropolitano di Giovedì 15 Aprile. Un intervento nato grazie ad una grande intesa con il coordinatore cittadino dei Giovani Democratici, Antonio Rinaldi.

Passate le regionali. Ora pensiamo alle Comunali del 2011. Lo facciamo riscoprendo una parola ormai abbandonata dalle giunte di questa città: lungimiranza. Una lungimiranza che ci porta a pensare a Milano 2011 con gli occhi rivolti alla Milano del 2016. Alla Milano del dopo Expo. Alla Milano con strutture inutilizzate e fatiscenti e con grandi spazi aperti a rischio criminalità.

Lo facciamo pensando anche alla più grande differenza tra noi e il centrodestra. La stessa differenza che c’è tra luoghi e spazi. Il centrodestra, specialmente negli ultimi anni di amministrazione Moratti, è stato solo in grado di compartimentare, di chiudere, di transennare. Oggi il MOOM, domani le Colonne di San Lorenzo, un altro giorno ancora i Kebab. Di creare Luoghi insomma. Noi abbiamo in mente una città completamente diversa. Una città aperta, con grandi quartieri in comunicazione tra loro, con una rete wifi libera, come nel wifimi di Baruffi, un sistema di parchi in grado di unirsi e nuovamente contaminarsi. Noi vogliamo creare Spazi e di questo abbiamo bisogno: fare rete e farci contaminare.

Lo dico perché noi giovani dobbiamo essere i primi a suggerire al Partito nuove modalità di azione e lo facciamo attraverso tre concetti: itinerante, alternativa e moderna. Itinerante perché come giovani abbiamo creato questa modalità di vivere i nostri quartieri, conoscendone la storia e ripercorrendo le tappe attraverso le lapidi dei partigiani caduti nella guerra di liberazione. Vivere i quartieri vuol dire anche saper ascoltare i propri territori ecco perché abbiamo bisogno di una classe politica nuova. Riconosciuta dal quartiere, che sappia partire dai quartieri e dare voce ai problemi dei quartieri. Un’alternativa che passa anche dalla riscoperta di parole dimenticate troppo spesso dal nostro partito, parole quali etica, diritti, conflitti o anche di situazioni quale quella delle carceri. Infine dobbiamo immaginare un Partito moderno non innovativo, perché un SUV è innovativo, ma è la bicicletta ad essere moderna.

Dobbiamo insomma ripartire dalle radici, dai percorsi alla memoria, dalla costruzione di un’alternativa, itinerante e moderna per vincere la sfida del 2011.

sabato 10 aprile 2010

Punti di vista

Inseguire o non inseguire? Parlare o tacere? Certo, la verità solitamente sta nel mezzo. Vogliamo spendere due parole sulla questione della RU486 e sulla situazione dell’aborto in Italia? Si, sarebbe interessante ma farlo significa inseguire il centrodestra? Beh… se viene toccata la dignità della donna, sono disposto a inseguire il centrodestra anche fino al Polo Sud. D’altronde abbiamo smesso di parlare di sicurezza proprio per questo motivo. Qualcuno è ancora convinto che spendendo qualche parola di troppo sulla sicurezza finiamo inevitabilmente per regalare voti alla Lega. Allora anche a parlare di comunicazione si invade il campo del centrodestra? O forse rischiamo di costruire la solita iniziativa spot? Beh… allora sapete che vi dico? Il 10 Maggio cercheremo di capire con la Dottoressa Kustermann e Ardemia Oriani la situazione dell’aborto in Italia. Così come ci siamo occupati di Haiti e degli omosessuali. In futuro faremo anche qualcosa per conoscere la situazione dei media e dei nuovi mezzi di comunicazione di massa. Perché questo vuol dire essere Giovani e questo vuol dire, come Giovani, costruire un Partito credibile. Parleremo anche di credito e banche o di conflitti dimenticati se necessario, credete forse che ci facciamo mancare qualcosa? E allora partiamo! Noi partiamo dai Circoli, dalle nostre assemblee e anche dalla nostra giovanile. Non sarà perfetta ma è tutto quello che abbiamo e dobbiamo impegnarci per migliorarla. La giovanile, come tutti gli ambiti del nostro partito, dai Coordinamenti dei Circoli alle Direzioni. Ognuno faccia quello che deve fare, tutto il resto prima o poi passa. Qualcuno va oltre e qualcuno riparte dalle radici, punti di vista... l'importante è non fermarsi mai

mercoledì 7 aprile 2010

CL, RU486 e Lega

Perché sprecare una settimana facendo finta di essere interessarti all’aborto quando la crisi sta colpendo duramente proprio quelle regioni occupate a legiferare sulla RU486? Perché proprio la Lega, impegnata fino ad Agosto ad attaccare duramente la Chiesa, ora sembra aver assunto un atteggiamento completamente diverso? Perché se in tutta Europa, tra cui in Svizzera, la RU486 è largamente utilizzata, la Lega preferisce prendere spunto da paesi extracomunitari?

Semplicemente CL sta chiedendo il tornaconto di un certo risultato elettorale. Preferire il metodo chirurgico al metodo farmacologico, come indicato da Zaia, è solo un modo velato per difendere un clientelismo ormai consolidato nella sanità settentrionale. In questo settore le lobby vengono infatti a formarsi tra obiettori e non; questi ultimi, contrariamente alle loro aspettative finiscono così per effettuare solo interventi di aborto venendo screditati dalla comunità scientifica e obbligandoli psicologicamente a obiettare prima o poi. La RU486 spazzerebbe via questo meccanismo in quanto nessun chirurgo sarebbe più chiamato ad eseguire interventi di aborto ma la supervisione avverrebbe in un normale regime di day hospital, sempre contrariamente alla chirurgia che peraltro provoca sofferenze maggiori.

Formigoni ci dice che aumenterà i ricoveri. In realtà ci vuole dire che farà mettere gli interventi di aborto in coda a calcoli renali, bili infiammate, cistifellee e altri interventi di ordinaria amministrazione provando così a scoraggiare la pratica, piuttosto che incentivando nuovi programmi di educazione sessuale, quelli si che sarebbero lo strumento numero uno alla lotta all’aborto.

Perché sia chiaro, non esistono persone a favore e persone contrarie all’aborto. Credo di poter affermare con una certa tranquillità che siamo tutti contrari all’aborto. C’è piuttosto una differenza tra chi vorrebbe normarlo per renderlo meno traumatico e chi no.

Donne! Non fatevi imbrogliare. La 194 è per Voi. Difendiamo i vostri diritti da chi li vuole usare solamente per un proprio vantaggio politico.

domenica 4 aprile 2010

L'ombra è sempre la stessa

Sentivo il profumo di casa qui a Verbania. Terra nostra, regione cara. Quanto sei lontana ora? Ti sei presa tutto, Lega. Ti sei presa questa valle, ti sei presa questi monti, ti sei presa questi paesi. Lo urlo a te Lega, non dimenticartene. Avevo visto qui, per la prima volta, i carrelli della spesa ricavati da plastica riciclata. Avevo visto qui, per la prima volta, installare dei pannelli solari su case appena costruite. Avevo visto qui, per la prima volta, i distributori di detersivo pubblico. Avevo sentito qui, per la prima volta, parlare di autobus ecologici. Avevo capito qui, per la prima volta, che i mezzi pubblici potevano essere gratuiti. Avevo gettato qui, per la prima volta, i miei rifiuti in modo differenziato anche in giro per le strade. E ora? Ora torno, caro Piemonte, e cosa sento? Omosessuali e Aborto. Apro gli occhi e vedo un Piemonte diverso. Passo il Ticino e l’ombra è sempre la stessa. Come si fa a sprecare una settimana sulla RU486 quando hai la crisi in casa a Mirafiori? 2011 ragioni per riflettere

venerdì 2 aprile 2010

Ready to Take Off

E' il momento di partire per questo viaggio, Maggio 2011 sembra così lontano, eppure è già oggi. L'alba è appena arrivata, a mezzogiorno sarà già troppo tardi. Vogliamo le primarie? Facciamo si che partano dai Circoli! Il rischio da evitare è chiaro. Per mesi, presentando la mozione Marino ho sostenuto l'importanza della Corrente dei Circoli, facciamola vivere. Chiari fin da subito. Non vogliamo tre candidati sostenuti da gruppi più o meno noti ma quarantaquattro candidati! Allarghiamo la possibiltà a tutti, anche all'ultimo arrivato di candidarsi e facciamo una battaglia leale, in cui ognuno si possa spendere sulla città. Nessuna sorpresa, solo competenze, vere, leali.