martedì 10 maggio 2011

Letizia Berlusconi secondo Mark Twain

Mark Twain, scrittore americano, affermava scherzando: “Se volessimo capire in cosa consiste davvero la razza umana dovremmo solo osservarla in tempo di elezioni”. Trovo che questa fortunata citazione renda bene anche le caratteristiche dei personaggi, candidati, ai quali andremo ad affidare la nostra città.

Domenica, al Parco delle Cave, abbiamo assistito alla chiusura della campagna elettorale di Letizia Bricchetto in Berlusconi. Una manifestazione imponente dal punto di vista organizzativo ma certamente anonima, senza un reale contatto con il territorio (lo stesso modulo poteva essere usato al Parco Sempione come in Piazza Duomo). Una manifestazione che non è evidentemente stata in grado di coinvolgere le associazioni presenti nello stesso Parco delle Cave (si è visto in termini numerici) e i cui segni sono rimasti (spazzatura e disordine) fino al giorno successivo. Una manifestazione che ha costretto la polizia ad intervenire a danno di un gazebo del Partito Democratico, nonostante avesse ottenuto il permesso ben prima del Sindaco uscente. Insomma un’ammissione di fallimento, considerato anche (ciliegina sulla torta) che l’esperienza del Parco non è citata in nessuno dei libercoli distribuiti recentemente proprio da chi la festa l'aveva organizzata li.

Questa è Letizia secondo Mark Twain:

- Un verde urbano senza rispetto dell’ambiente circostante, trasformato in un anonimo Luna Parko delle cave al quale NOI ci opponiamo (vedasi il Piano di Governo del Territorio).
- Eventi commerciali, costosi, lontani dall’universo sociale e associativo, come ne abbiamo visti in questi anni ai quali NOI ci opponiamo (vedasi l’evento annuale denominato “Parchi in Comune”).
- Un’eredità fatta di consumo, degrado e spazzatura alla quale NOI ci opponiamo (vedasi le politiche sui rifiuti fin’ora seguite dal Comune).
- Un utilizzo della forza pubblica senza il minimo rispetto della legalità e delle procedure al quale NOI ci opponiamo (vedasi le ordinanze di De Corato).
- Un’ammissione di fallimento ai quali NOI (e io con il PD) ci opponiamo candidandoci per una Milano nuova, alternativa e sicuramente migliore.

Per il Partito Democratico di Zona 7, lo abbiamo detto tante volte, ed eravamo li Domenica a ricordarlo ai cittadini, è necessario:

• Completare il parco, compresa la messa in sicurezza, la riqualificazione e la restituzione alla cittadinanza dell'area della cava di Quinto Romano “Ongari Cerutti”;
• Riforestare, anche ricorrendo alla collaborazione volontaria dei cittadini;
• Sviluppare l’agricoltura di prossimità unendo la produzione agricola delle cascine con l’implemento della ricettività leggera, anche in collaborazione con i Gruppi di Acquisto solidale e al Distretto Equo Solidale;
• Consolidare le attrezzature esistenti e costruire infrastrutture per l’accesso, la fruibilità e per il tempo libero;
• Incrementare le strutture per attività ludico-ricreative, culturali e sportive;
• Costruire giardini dei fiori e della frutta e istituire gruppi di volontariato;
• Incrementare gli orti urbani;
• Creare aree dedicate ai bambini, che valorizzino l’avventura e l’educazione ambientale;
• Completare e affidare a competenze reali il sistema delle acque;
• Garantire la copertura WI-FI comunale sul Parco;
• Collaborare sempre con le associazioni insediate e non.

«L’uomo è più complesso di quel che pare: ogni uomo adulto rinserra in sé non uno, ma tre uomini diversi: prendete un Sor Giovanni qualunque. In esso c’è il Giovanni Primo, cioè l'uomo che egli crede di essere; c'è il Giovanni Secondo, quello che di lui pensano gli altri; e finalmente il Giovanni Terzo, ciò ch'egli è nella realtà»
M. Twain